Benessere dell'Intestino

Salute dell'intestino

L'intestino, questo importante e ancora sconosciuto alleato.

L'organo in assoluto più esteso del nostro organismo, al cui interno si svolgano molteplici reazioni in grado di influenzare lo stato di salute generale di una persona, è l’ intestino.


Se potesse essere disteso, la sua superficie raggiungerebbe la misura di circa 400 metri quadrati, che equivalgono all' estensione di un campo da tennis.
Questa semplice descrizione fisiologica dimostra che gli effetti sulla salute debbano essere posti su di esso con maggiore necessità, attenzione e rigore scientifico, a cominciare dalla flora microbica intestinale, per l' importante ruolo che svolge nei principali distretti corporei anche se apparentemente lontani come cervello, cuore e pelle.

L' intestino è un ecosistema popolato da numerose colonie di differenti microrganismi che vivono in equilibrio tra loro e con l'ambiente (condizione definita eubiosi). Questi microrganismi sono rappresentati da batteri (100 miliardi, di cui sono state individuate 2.000 specie), miceti e virus, che nell' insieme danno vita ad una biomassa dal peso di circa un kilogrammo e mezzo, definita enteroma.

Ogni individuo, pertanto, possiede una sorta di impronta digitale microbica individuale. Secondo gli ultimi studi, la popolazione sarebbe divisa in tre enterotipi, ognuno dei quali è considerato fattore predisponente per lo sviluppo di determinate malattie (obesità, diabete, cardiopatie...). Ne deriverebbe l' interessante prospettiva di poter prevedere la futura storia medica di un individuo partendo dall' analisi del suo microbiota.

Salute dell'intestino

L' intestino partecipa al controllo di molteplici funzioni quali la digestione e l’ assorbimento dei nutrienti; l’attività endocrina e neuroendocrina (produzione di serotonina da parte delle cellule cromafini); la sintesi vitaminica ( B e K); la modulazione del PH, che permette la regolare funzionalità enzimatica; la normalizzazione della peristalsi e la regolazione dell' attività immunitaria.
E' infatti considerato un organo a spiccata attività immunitaria, dato che il 60% del sistema immunitario è qui rappresentato. Tale complesso è deputato al riconoscimento di potenziali antigeni che sono contenuti prevalentemente negli alimenti e all' eliminazione dei germi patogeni.

Questo sistema difensivo è rafforzato dall' integrità della barriera mucosa intestinale compattata da giunzioni desmosomiali (tight junctions) che permettono l' assorbimento selettivo dei nutrienti, e dall' attività del microbioma che antagonizza lo sviluppo dei patogeni.
Occorre pertanto che le varie componenti (sistema immunitario, microbiota, mucosa intestinale integra) implicate nel regolare funzionamento intestinale siano tra loro ben equilibrate.
L' abitudine ad una dieta sregolata, ricca di alimenti raffinati ed industriali, l' abuso di alcool, fumo, farmaci; l'assunzione di inquinanti ambientali contenuti in erbicidi e pesticidi producono tutti un effetto “stressogeno “, che dà luogo ad una condizione di disbiosi, cioè una destrutturazione infiammatoria, sia qualitativa, sia quantitativa della flora microbica, nonché all' indebolimento dell' apparato intestinale.

Questa condizione altera lo stato di permeabilità della barriera intestinale, provocando l' apertura delle giunzioni intercellulari, che si allargano come le maglie di un tessuto.
Ciò permette il passaggio dal lume intestinale al circolo ematico e linfatico di sostanze, come macronutrienti non digeriti e tossine di vario tipo che, in condizioni di eubiosi, non verrebbero assorbite, dando luogo ad uno stato di irritazione, dapprima solo localizzato, i cui sintomi sono: cattiva digestione (dispepsia), gonfiore e senso di pesantezza, alitosi, diarrea e/o stipsi e colon irritabile.

Salute dell'Intestiono

Se la disbiosi perdura nel tempo, lo stato infiammatorio cronicizza e si diffonde anche ad altri organi posti a distanza dall’ intestino stesso, generando in queste sedi ulteriori focolai infiammatori.
A questo punto, si verifica uno stato di intossicazione generale caratterizzato da disturbi apparentemente non correlati alla iniziale problematica intestinale. I più comuni e frequenti sono: le malattie a carattere immunitario (allergie, malattie autoimmuni, artrite reumatoide); le infezioni recidivanti delle vie respiratorie (tonsilliti, otiti e bronchiti); cistiti, prostatiti e candidosi ricorrenti; malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn, retto colite ulcerosa, poliposi diverticolosi, patologie tumorali); malattie dismetaboliche (diabete, dislipidemie, ipertensione arteriosa); disturbi dell’umore (depressione), comportamentali (anoressia , bulimia) stanchezza cronica.
Non mancano, infine, le patologie cutanee, come : l’acne, la rosacea, gli eczema atopici e da contatto, la vitiligine, l’ alopecia areata, la psoriasi, l’ orticaria e le vasculiti.

E' quindi di enorme importanza riequilibrare il microbioma intestinale, in quanto il mantenimento di una corretta eubiosi può riportare l’ organismo ad una condizione di buona salute e di benessere generale.
Questo obiettivo può essere raggiunto adottando uno stile di vita sano, caratterizzato da una dieta più salutare. Il principio fondamentale di questa dieta è il consumo di alimenti freschi, meglio se di origine biologica, senza l’ aggiunta di additivi chimici e assunti secondo una corretta rotazione stagionale.

Oltre alla correzione delle abitudini alimentari, è molto utile modificare i ritmi di vita e di lavoro, se troppo stressanti. Migliorare la qualità del sonno. Ridurre l’ assunzione di alcool, fumo e farmaci.
Un valido aiuto può inoltre provenire dagli integratori probiotici, purché assunti secondo un criterio selettivo e non casuale. Per probiotico si intende un microorganismo vivente specie specifico, cioè di derivazione umana, dotato di acidofilia e in grado di aderire in modo selettivo alle pareti intestinali, formando delle colonie permanenti (comunemente bifidi e lactobacilli).

L’ utilità del probiotico consiste nel migliorare la funzionalità del sistema immunitario intestinale ripristinando una corretta eubiosi che consente di ostacolare lo sviluppo dei batteri patogeni.
Per ottimizzare l’ effetto dei probiotici, oltre a questi, è importante assumere i prebiotici-oligosaccaridi contenuti nelle fibre di cui sono ricche frutta e verdura, nutrimento stesso dei probiotici che, pertanto, ne potenziano l’ attività.
Infine esiste un’ altra categoria di sostanze in grado di modulare la qualità del microbioma intestinale: sono i polifenoli, molecole largamente rappresentate negli alimenti di origine vegetale, di cui costituiscono una sorta di sistema immunitario. Infatti, secondo recenti studi, sono in grado di inattivare una sorta di interruttore genico del DNA cellulare (NF-KB) responsabile di innescare una serie di processi infiammatori cellulari. I benefici si riflettono su funzioni cognitive e sulla conservazione della massa magra, e sulla qualità della vita in generale.
Tra i tanti polifenoli, citiamo la curcumina, le epigallocatechine estratte da tè verde e cacao, e il sulforaphane, estratto dalle crucifere.